Haruki Murakami - Dance Dance Dance

“Danzare è la tua unica possibilità" continuò "devi danzare, e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finché c'è musica, devi danzare!“

Questo romanzo è il proseguimento di “Nel segno della pecora”, del quale ritroviamo subito il protagonista, ora trentaquattrenne. Giornalista freelance per riviste di scarso valore, insoddisfatto e demotivato (afferma che il suo lavoro consiste nello “spalare la neve” della cultura), si rende conto di vivere una vita insignificante e solitaria. Per un motivo o per l’altro ha perso tutti i suoi affetti. Tra questi, anche Kiki, la ragazza dalle orecchie bellissime, squillo di lusso, correttrice di bozze per una casa editrice e modella, che pare scomparsa nel nulla.
L’uomo sogna spesso l’Albergo del Delfino: era stata lei a condurlo li’. Decide quindi di tornare a cercarla, convinto che questo sia l’unico modo per riprendere in mano la propria vita, ora in fase di stallo, vuota e senza senso.
A Sapporo troverà un Dolphin Hotel completamente diverso da quello che aveva lasciato anni addietro. Incontrerà Yumiyoshi, la receptionist con gli occhiali, carina e ansiosa, con un segreto da condividere; stringerà amicizia con la giovanissima Yuki, che gli permetterà di sperimentare il suo istinto paterno, e conoscerà Ame, la madre di Yuki, fotografa affascinante e complessa e il suo compagno, un poeta con un braccio solo. Riallaccerà i rapporti con un vecchio compagno di scuola, attore di grido, tanto famoso quanto infelice, e incontrerà di nuovo l’uomo pecora.
Come in altre opere di Murakami, la realtà e la fantasia si intrecciano, muovendosi su dimensioni parallele, con risvolti noir e colpi di scena.
Riuscirà il protagonista a trovare il filo che lega gli avvenimenti e a comprendere il senso della propria vita? Per farlo deve danzare, danzare, danzare.