Autore: Maxence Fermine
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 1999
N. Pagine: 330
ISBN: 9788845281914
Autore: Maxence Fermine
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 1999
N. Pagine: 330
ISBN: 9788845281914
Maxence Fermine - La trilogia dei colori
Tre fiabe, tre colori, tre sogni da realizzare.
Neve
“La neve è una poesia. Una poesia di un candore smagliante.
In gennaio ricopre la metà settentrionale del Giappone. Lì dove viveva Yuko la neve era la poesia dell’inverno.”
Il sogno di Yuko, giovane ragazzo giapponese, è quello di diventare poeta. Affascinato dalla neve, scrive haiku candidi e pieni di luce.
“La neve possiede cinque caratteristiche principali.
È bianca.
Congela la natura e la protegge.
Si trasforma continuamente.
È sdrucciolevole.
Si muta in acqua.”
Un giorno di primavera, un rinomato poeta di corte si reca a casa di Yuko. Visionate le opere del ragazzo, pur riconoscendone la bellezza impareggiabile, sostiene che la sua scrittura è “disperatamente bianca, quasi invisibile.” Il ragazzo potrà presentare le proprie poesie all’imperatore, ma prima dovrà imparare a colorarle. Gli suggerisce quindi di recarsi a casa di Soseki, un anziano pittore divenuto cieco, che vive nel sud del Giappone.
La vita di Yuko e quella di Soseki resteranno legate per sempre, grazie a un filo teso tra le cime delle montagne da una donna bellissima.
Il violino nero
“È lo strumento più straordinario che io conosca.Un semplice alito basta a farlo vibrare. Ma la musica che ne scaturisce è talmente strana da poter cambiare la vita di chi lo suoni. È come la felicità. Una volta che la provi, ne resti marchiato a vita. Suonare il violino nero è la stessa identica cosa.”
“Voi l’avete mai suonato?”
“Solo una volta. Tanto tempo fa. Da allora non l’ho più toccato. È come l’amore. Quando hai amato una volta - e mi riferisco all’amore vero, al grande amore - fai di tutto per dimenticartene. Non c’è niente di peggio che esser stati felici una volta nella vita. Da quel momento in poi tutto il resto ti rende infelice, anche le cose più insignificanti.”
Johannes è un violinista geniale il cui sogno è quello di mutare in musica la propria vita. La vita, però, lo porta lontano, a combattere nel corso della campagna napoleonica in Italia. Ferito in battaglia, l’uomo trova ospitalità a Venezia, a casa di Erasmus, un vecchio liutaio.
“Quel giorno, avevo appena vent’anni, scoprii Venezia per la prima volta. E scoprendola mi sentii in possesso di due cose pure e belle: un violino e un cuore. Non sapevo che stavo per fare a pezzi l’uno e l’altro. Per sempre.”
Erasmus ha una storia raccontare, una storia che ha a che fare con una donna e con un misterioso violino nero. E con i sogni.
L’apicoltore
“Non bisogna mai dimenticare niente.Vieni a trovarmi a Parigi. Ti parlerò di qualcosa che potrebbe aiutarti a realizzare il tuo sogno.”
“Non so se avrò abbastanza forze per raggiungere Parigi.”
“Allora sarò io che verrò a trovarti a Langlade. Prima possibile. Poiché quando si è posseduti da un sogno come il tuo occorre sbrigarsi a realizzarlo prima che la vita lo rubi”.
Aurélien Rochefer ha un sogno: diventare apicoltore. L’oro delle api lo incanta, così come lo incanta la bellezza della vita.
Dopo aver costruito i suoi primi alveari, proprio quando sembra che i suoi progetti si siano concretizzati, un incendio causato da un fulmine distrugge tutto.
Depresso e sconfortato, Aurélien, dopo aver letto un romanzo ambientato in Africa, vede in sogno una donna bellissima, dalla pelle dorata.
Decide così di partire per il continente africano, e di diventare un cercatore d’oro.
Quel lungo viaggio e la conoscenza di un uomo desideroso di fama, lo porteranno a costruire un’opera immensa, che potrebbe passare alla storia.
Ma a volte per realizzare i propri sogni non occorre andare così lontano.
Neve, Il violino nero e L’apicoltore sono tre racconti poetici e sensoriali, pieni di profumi e di colori. Tre racconti che parlano di sogni: sogni inseguiti, sogni realizzati, sogni perduti e sogni ritrovati.
Neve cattura il lettore con la sua luce bianca ed elegante, e con una storia d’amore struggente e appassionata.
Il violino nero, splendidamente ambientato in una Venezia a tratti cupa, a tratti lucente e sfarzosa, è pervaso d’amore, ma anche dall’ombra lunga della malinconia.
L’apicoltore ha il profumo della lavanda, il colore brillante dell’oro, il gusto del miele e delle arance. Un viaggio sensoriale nella bellezza.
Una trilogia gradevole, che si legge in un soffio, e che rimane nel cuore.