Autore: Sàndor Màrai
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: 2008
N. Pagine: 192
ISBN: 9788845922572
Autore: Sàndor Màrai
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: 2008
N. Pagine: 192
ISBN: 9788845922572
Sàndor Màrai - Le Braci
“Alle domande più importanti si finisce sempre di rispondere con l'intera esistenza. Non ha importanza quello che si dice nel frattempo, in quali termini e con quali argomenti ci si difende. Alla fine, alla fine di tutto, è con i fatti delle propria vita che si risponde agli interrogativi che il mondo ci rivolge con tanta insistenza.”
“L’uomo vive finché ha qualcosa da fare su questa terra.”
“In fondo all’animo nascondevi un impulso spasmodico: il desiderio di essere diverso da quello che eri. È il tormento più crudele che il destino possa riservare a un uomo. Essere diversi da ciò che siamo, da tutto ciò che siamo, è il desiderio più nefasto che possa ardere in un cuore umano. Giacché l’unico modo per sopportare la vita è quello di rassegnarci a essere ciò che siamo ai nostri occhi e a quelli del mondo.”
Henrik e Konrad si conoscono a Vienna, al collegio militare, quando entrambi hanno dieci anni. Sono caratterialmente molto diversi, ma tra loro nasce un’amicizia profonda, “seria e silenziosa come tutti i grandi sentimenti destinati a durare una vita intera”.
Divenuti adulti, Henrik, figlio di un ricco ufficiale della guardia reale, partecipa alla vita mondana dell’alta società alla quale appartiene; ha una spiccata passione per la carriera militare e diventerà generale dell’esercito.
La famiglia di Konrad, al contrario, versa in difficoltà economiche. Il padre, un barone decaduto, e la madre, una nobildonna polacca dalle ambizioni sociali insoddisfatte, pagano gli studi del figlio a costo di faticosi sacrifici. Introverso e solitario, Konrad intraprende la carriera militare per senso del dovere, ma ama la musica e ha un’anima d’artista. “Quando ascoltava la musica, la disciplina che gli era stata inculcata, grazie alla quale si era conquistato un rango nel mondo e che aveva volontariamente accettato come il credente accetta la punizione e la penitenza, si allentava, e la sua rigidezza innaturale e forzata si scioglieva.”
Henrik e Konrad vivono come fratelli per vent’anni. Anche quando Henrik sposa Krisztina, l’amico continua a frequentare assiduamente il castello, ai piedi dei Carpazi, nel quale gli sposi dimorano.
Finché, a una battuta di caccia, accade qualcosa. E il giorno successivo, senza alcun preavviso, Konrad lascia l’esercito e parte per l’Estremo Oriente.
Henrik in un primo momento non riesce a farsene una ragione, tuttavia ben presto comprende le ragioni che hanno condotto l’amico a questa fuga improvvisa. Ma “l’azione non corrisponde ancora alla verità. E’ una semplice conseguenza.” A Henrik restano due domande da porre all’amico. Per questo, lo attende per quarantuno lunghissimi anni, anzi, per quarantun anni e quarantatré giorni. E quando viene a sapere che Konrad, ormai anziano, è tornato ed è in città, lo invita a cena nel suo castello.
I due uomini si ritrovano così a trascorrere insieme un’intera notte, durante la quale, in un lungo monologo, doloroso e intenso, Henrik ripercorre gli eventi del passato, per cercare quelle risposte tanto attese.
Un romanzo raffinato e profondo sull’amicizia, sui sentimenti e sulle passioni umane. Quelle stesse passioni che la vita lentamente trasforma, sotto il peso degli anni, come fuoco sotto la cenere. Così, un uomo che attende da quarantun anni la propria vendetta, si rende conto che, giunto il momento, “il fuoco purificatore del tempo ha eliminato dalla memoria ogni traccia di collera”, lasciando al suo posto un pacato dolore.
Un romanzo che a ogni pagina scava nell’anima, pone domande, induce a riflettere.
Scritto meravigliosamente bene, con una tensione narrativa di straordinaria eleganza, ricco di accurate descrizioni nelle quali ogni dettaglio è inserito ad arte, creando un’atmosfera sospesa e suggestiva. Un vero gioiello.